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Modellazione

24

Ott

Stampa 3D

Per Stampa 3D si intende la realizzazione di oggetti tridimensionali mediante produzione additiva, partendo da un modello 3D digitale. Il modello digitale viene prodotto con software dedicati e successivamente elaborato per essere poi realizzato, strato dopo strato, attraverso una stampante 3D.

La stampa 3D nasce nel 1986, con la pubblicazione del brevetto di Chuck Hull , che inventa la stereolitografia, che egli stesso definisce:

“Un sistema per generare oggetti tridimensionali basato sulla creazione di un modello trasversale dell’oggetto da costituire, sulla superficie di un medium fluido capace di alterare il suo stato fisico in risposta a stimoli sinergici quali radiazione incidente, bombardamento di particelle o reazioni chimiche, in lamine adiacenti che rappresentano le sezioni trasversali adiacenti successive dell’oggetto che si integrano tra loro, provvedendo ad una progressiva crescita per apposizione dell’oggetto desiderato, per cui un oggetto è creato da una superficie sostanzialmente planare del medium fluido durante il processo di formazione.”

Dal 1986 la stampa 3D si è evoluta e differenziata, con l’introduzione di nuove tecniche di stampa e di innumerevoli materiali con diverse caratteristiche meccaniche, stampabili sia da soli che in combinazione, permettendo la diffusione di questa tecnica di produzione in molti ambiti, che spaziano dall’industria all’ambito medico e domestico.

 

22

Mag

Moda e treddì

Il mercato è in continua evoluzione, come anche le richieste e le esigenze dei consumatori.
La personalizzazione è sicuramente una delle parole chiave che caratterizzano questo momento economico e la possibilità di configurare i propri acquisti è un valore aggiunto al prodotto.
Per questo motivo il mondo della moda si è avvicinato al 3d e il nostro studio si è addentrato nel vasto e affascinante settore della sartoria e delle calzature.
L’obiettivo è quello di permettere al consumatore finale di personalizzare il proprio acquisto mixando colori e materiali semplicemente tramite smartphone, tablet o pc.
La configurazione è solo una delle potenzialità del 3d nel settore della calzatura.

Inserire la grafica treddì nel processo d’ideazione progettuale, permette di previsualizzare il prodotto ancor prima di crearne un prototipo.

Nel modello 3d di un capo sartoriale possiamo visualizzare geometria, dettagli, colori e materiali; inoltre, sullo stesso possiamo inserire infinite varianti di progetto, come bottoni, cuciture,fodere,porzioni con tessuti diversi e molto altro.

E’ possibile anche creare degli atelier virtuali in cui testare e vedere i prodotti sartoriali con luci e ambientazioni diverse.

La grafica treddì genera immagini di ottima qualità, ideali per stampa,web,video e per il mondo Smart Mobile.

Avere un modello tridimensionale di un prototipo permette di facilitare la fase progettuale, evitando sprechi materici, di avere un archivio digitale dettagliato di tutti i prodotti, di configurare per operazioni di marketing e di evitare ingenti spese fotografiche per pubblicità e cataloghi.

Tra le grandi firme che utilizzano la grafica 3d: Adidas e Nike.

30

Mar

REVERSE ENGINEERING – Bontempi

 

Questo lavoro ci entusiasma particolarmente perchè per la prima volta abbiamo introdotto il Laser Scanner nel workflow di modellazione, garantendo la precisione millimetrica nella riproduzione in 3d dei prodotti di Bontempi, una famosa ditta marchigiana d’arredo, che per avere più visibilità, anche nel contesto internazionale, si è avvicinata al mondo del 3d.
Tra le possibilità che offre il 3d c’è la configurazione in mano al cliente finale, che può mixare a piacimento colori, tessuti e materiali diversi.

Personalizzazione, ecco il valore aggiunto in questo momento economico, dove la concorrenza è tanta e il cliente ha sempre più possibilità di scelta.

Inoltre, gli stessi elaborati 3d possono essere utilizzati all’infinito dall’azienda per immagini pubblicitarie, cataloghi, in fase di progettazione per consultare le misure o per eventuali variabili dello stesso modello.

 

Mesh derivata dalla nuvola di punti: usata come riferimento per la modellazione in 3dStudio Max
Fase di modellazione: sovrapposizione del modello alla mesh di riferimento
Modello 3d finale

04

Nov

Full immersion nella modellazione d’arredo

Quest’ultimo mese è stato quasi del tutto dedicato a sfornare parecchi modelli (più diverse sottovarianti per ogni modello) per l’architettura di interni, parliamo quindi di poltrone, divani, sedie, tavoli, contenitori, complementi etc.

L’unico effetto collaterale riguarda l’alterata percezione della realtà secondo cui qualsiasi ambiente in cui entri mi restituisce a vista la versione wireframe poligonale di qualsiasi oggetto che lo contiene.

Questi alcuni dei modelli che hanno richiesto maggior tempo rispetto ad altri di natura più “squadrata” e minimalista.

Per quasi tutti i modelli avevo a disposizione diversi scatti fotografici ben fatti e delle viste ortogonali 2D con le dimensioni di ingombro.

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In linea di massima tutte le geometrie di natura “organica” hanno una versione lowpoly del modello, con modificatore Symmetry e Turbosmooth applicato sopra.

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peacock_02

Per questa seduta qui sopra non è stato semplicissimo partire, ma una volta compresa la dinamica poi è stato semplice. All’inizio ho persino inviato una mail al designer che l’ha ideata, chiedendo se potevo avere i prospetti con gli ingombri (quelli che avevo non erano precisi). Naturalmente non ha risposto per cui mi sono basato sui soli scatti fotografici.

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utrecht_02

carta_01

carta_02

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tokyo_outdoor_02

I modelli sono stati realizzati allo scopo di essere poi messi disponibili per il download nel sito del produttore con il formato .3ds e in applicazioni iPhone/iPad per l’esplorazione in tempo reale. Questo rende il numero di poligoni da utilizzare limitato entro un certo range, per questa ragione la lounge qui sopra per esempio può risultare già abbastanza pesante ed ho dovuto rinunciare ad inserire pieghe sul cuscino e il materassino, ho preferito dare la precedenza magari ai raggi di curvatura degli elementi della struttura con un leggero chamfer.

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stitch_stool_02

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Parliamo di una 60ina di modelli in tutto, per tutti quanti i punti fondamentali a cui ho cercato di prestare attenzione:

– Pulizia della geometria: il più possibile superfici quadrangolari, evitati modificatori tipo Booleane o cose simili.

– Chamfer: in qualsiasi modello tendo sempre ad eliminari tutti gli spigoli vivi, persino nello spigolo della vite sotto una tavola, non si sa mai in base all’inquadratura ed alla luce se e in che misura una speculare o un riflesso può andarci a finire.

– Numero di poligoni limitato, dettaglio mediamente alto a seguito dell’uso che se ne dovrà poi fare

– Proporzioni: dove mancavano le informazioni dimensionali osservare e guardare più e più volte tutti gli scatti fotografici disponibili di modo da imprimersi nel cervello l’immagine e tutte le distanze tra i punti presi come riferimento